Discorso, memoria e prime conoscenze
Intorno alla tenda, i bambini ascoltano gli adulti parlare, scherzare, negoziare e cantare. Imparano storie, genealogie e proverbi. Parlare è un’arte che viene trasmessa fin dalla più tenera età. Ai bambini viene insegnato a recitare indovinelli e poesie e a capire i segni tracciati sulla sabbia (come i caratteri igeshan o tifinagh). L’istruzione coranica, inizialmente orale, è spesso impartita da una persona vicina al bambino: i versetti vengono ripetuti e la lettura e la scrittura vengono insegnate al ritmo del bambino stesso.
Sia gli uomini che le donne possono beneficiare di questa conoscenza. Una donna istruita è apprezzata, soprattutto per la sua capacità di conversare con gli ospiti. Le conoscenze religiose o poetiche non “mascolinizzavano” le donne, ma ne rafforzavano la posizione nella comunità.
L’alba dell’adolescenza: rituali e transizioni
Intorno ai 10-12 anni compaiono i segni del cambiamento. Non sono tanto le trasformazioni fisiche che contano, quanto una nuova postura: più moderazione nei confronti degli adulti, gesti più sottili, evitamento degli sguardi, distanza corporea. I ragazzi ora indossano pantaloni e si cingono la tunica; le ragazze iniziano a portare veli leggeri (alesho), i capelli accuratamente intrecciati e le mani ornate di henné. Questo passaggio non è insignificante: significa l’ingresso nella sfera della seduzione e delle responsabilità di genere.
Presso alcuni gruppi, come i Kel Elghlal, questo momento viene celebrato con una cura particolare che ricorda quella di una giovane sposa. Il corpo viene visto sotto una luce diversa, i gesti cambiano e i ruoli si chiariscono.