Gravure Vache qui pleure à Djanet dans le Sahara algérien

Terres Touareg

Le incisioni rupestri della Vacca Piangente a Djanet

Nel cuore del Sahara algerino, le incisioni rupestri della “Mucca che piange” affascinano da secoli viaggiatori e ricercatori. Situate nel Parco culturale Tassili n’Ajjer, vicino all’oasi di Djanet, testimoniano la creatività e le credenze dei primi abitanti della regione, tra cui gli antenati del popolo Tuareg. Questo sito, patrimonio mondiale dell’UNESCO, è una porta d’accesso ai misteri del Neolitico sahariano.

Il Neolitico: una rivoluzione per l’umanità

Il Neolitico segna un’importante svolta nella storia dell’umanità con l’invenzione dell’agricoltura e dell’allevamento. Questa nuova sedentarizzazione trasforma lo stile di vita: da predatori, i primi uomini diventano produttori, sviluppando l’architettura, la tessitura e la padronanza degli strumenti in pietra levigata.

Incisioni rupestri sahariane, memoria degli antichi

I massicci del Tassili n’Ajjer e dell’Hoggar ospitano diverse migliaia di incisioni e pitture rupestri, testimonianza delle prime culture sahariane. Queste affascinanti opere sono state registrate fin dal XIX secolo e continuano a far luce sulla vita quotidiana e sulle pratiche spirituali delle antiche tribù sahariane.

La mucca piangente di Tegharghart, capolavoro emblematico della regione del Tassili n’Ajjer

Le incisioni della “Mucca piangente” si trovano a circa 25 km da Djanet, nel sud-est dell’Algeria, e raffigurano una piccola mandria di bovidi, o zebù. Questi animali, tipici dell’Africa subsahariana, vivevano nella regione più di 7.000 anni fa.

Quest’opera è unica per diversi aspetti:

  1. Un capolavoro della scultura neolitica: le incisioni sono realizzate in bassorilievo, con solchi profondi e chiari, che la distinguono da altre tecniche di incisione a palo trovate altrove nel Tassili.
  2. Un capolavoro emozionale: le mucche sembrano piangere, un dettaglio che suscita emozione e interpretazione, in armonia con la loro postura realistica, come se stessero aspettando l’arrivo dell’acqua.

Perché la mucca che piange piange?

Questo simbolo del Sahara algerino dà adito a diverse interpretazioni:

  • Per alcuni ricercatori, le lacrime delle mucche sono una reazione alla mancanza d’acqua, un liquido secreto dagli occhi per compensare la disidratazione.
  • Un’altra ipotesi vede una variazione di colore sul manto, semplicemente incisa dall’artista.
  • Secondo la leggenda tuareg, le mucche piangono perché non trovano più acqua quando tornano in questa zona un tempo fertile. Si dice che l’artista abbia immortalato questo momento di tristezza incidendole in questo modo. Mohamed Beddiaf, ex direttore del Parco del Tassili, racconta: “Durante la siccità è diventato raro trovare acqua, da qui le lacrime che sgorgano dagli occhi di queste mucche.

Le incisioni rupestri della Mucca Piangente sono un tesoro culturale e storico del Sahara algerino, che ci immerge nell’anima delle antiche tribù sahariane e della tribù dei Tuareg. Queste opere uniche, scolpite nella roccia, raccontano la storia dell’uomo e del suo ambiente migliaia di anni fa. Oggi continuano ad attrarre gli amanti della storia e della cultura sahariana, appassionati dell’immenso patrimonio del Tassili n’Ajjer.